Trombone

Fino al 18° secolo in Francia e Inghilterra, lo strumento era chiamato "sackbut."

I tromboni più comuni sono l'equivalente tenore e basso della tromba. Nella sua forma più familiare il trombone è caratterizzato dal "tiro" telescopico con il quale il suonatore varia la lunghezza del tubo -- da cui il termine "trombone a tiro".

Sopra i tubi interni scorre il vero e proprio "tiro", che consiste in due tubi, uniti alla base da un tubo a U (con una chiave dell'acqua per rilasciare la condensa) e in cima da una stanghetta da parte a parte, che il suonatore tiene con la mano destra. La moderna tecnica del tiro è basata su sette posizioni; la 1ª posizione (la più alta) è con il tiro completamente chiuso, la 7ª (la più bassa) con il tiro completamente esteso. La distanza fra le posizioni vicine umenta mentre il tiro si allunga.

Lo strumento è sempre stato chiamato trombone in Italia, dalla parola "tromba". Altri nomi comunemente usati per l'antico trombone sembrano essere delle combinazioni di due elementi: sac (forse dallo spagnolo sacar, una parola con diversi significati, che il più delle volte significa "tirare"); e bu (che significa "spingere"). Questo ha portato alla parola saquebote (Francese) e sackbut (Inglese).

La storia antica del trombone fu male interpretata. Molti antiquari del 19° secolo pensarono che avesse origine nella profonda antichità. Il motivo dell'errore era l'apparire della parola "sackbut" nel Vecchio Testamento. I traduttori della Bibbia di Ginevra (Geneva Bible) nel 1560, incontrarono la parola sambuca (che indicava un tipo di arpa) in un passaggio che si riferiva chiaramente ad uno strumento musicale, e conclusero erroneamente che descrivesse uno strumento che conoscevano nel 16° secolo. Francis W. Galpin dimostrò correttamente che il trombone, uno strumento con una pompa ad U doppia, non può essere datato prima del 15° secolo, nonostante nè lui nè nessuno dei suoi successivi studenti siano stati in grado di stabilire esattamente quando e dove sia apparso per la prima volta.

La prima descrizione dettagliata di un trombone appare nell'affresco di Filippino Lippi (Prato, 1457 - Firenze, 1504) "L'assunzione della vergine" dipinto a Roma fra il 1488 e il 1493. Illustrazioni di tromboni del 17° e 18° secolo mostrano differenze nel modo in cui lo strumento veniva tenuto, ma un'incisione del 1722 circa mostra il suonatore che tiene lo strumento in un modo simile a quello di oggi.

I primi trombonisti erano versatili: erano in grado di produrre due distinti tipi di suono. Quando questi strumenti sono suonati forte, il suono è metallico e stridente. I molti riferimenti dei tromboni combinati alle trombe per delle fanfare, suggerisce che venissero spesso sentiti in questo modo. Marin Mersenne (1588 - 1648) commentava che questo modo di suonare il trombone era "considerato imperfetto ed inutilizzabile per i concerti."

Comunque, le moderne riproduzioni mostrano che con gli antichi tromboni era facile suonare dolcemente. Quando erano suonati in questo modo, producevano un suono calmo, soave, chiaramente centrato, capace di delicate articolazioni ed inflessioni che rimanevano ancora comprensibili nella ricca acustica della chiesa. Questo è il modo d'espressione che fu più comune nel 16° e 17° secolo. Il suono si accompagna bene con quello del cornetto: l'associazione fra i due strumenti si affermò nella prima metà del 16° secolo. Furono il naturale accompagnamento per la musica corale.

Il primo uso dimostrato dei tromboni in Inghilterra non avviene fino al 1495. In Spagna, i trombonisti non furono regolarmente impiegati alla Cattedrale di Siviglia fino al 1526. Comunque, dalla prima decade del 16° secolo agli ultimi anni del 17° secolo, il trombone fu uno dei più importanti strumenti professionali.

Alla fine del 16° secolo e nel 17° secolo divenne più comune per un gruppo di tromboni di essere usati in dei gruppi per produrre un blocco eterogeneo di suono. È probabile che da questo tipo di sonorità, piuttosto che dal suono del singolo strumento, derivi l'associazione simbolica dei tromboni con la morte, l'oltretomba e altri caratteri scuri dello spettro emozionale. È certo che questi abbinamenti furono ben compresi all'inizio del 17° secolo.

Verso la fine del 17° secolo, il trombone cominciò a cadere in disuso in molti centri europei, dove era stato una figura stabile della vita musicale per quasi due secoli. I registri mostrano un declino e poi un arresto nei pagamenti dei suonatori che li avevano regolarmente ricevuti. In Inghilterra, il declino fu particolarmente completo: non una briciola di prova suggerisce che ci sia stato un solo trombonista nativo di questo stato per l'intero 18° secolo. Un inventario degli oggetti della Cattedrale di Canterbury riferisce di una cassa nella quale sono tenuti "due Sackbut d'ottone non usati per un gran numero di anni passati."

Ci sono diverse ragioni per le quali lo strumento cadde in disuso. Il più ovvio è un cambio nel gusto, che favorì sonorità più omogenee. Un altro è il declino della pratica di raddoppiare le melodie vocali con cornetti e tromboni. In Austria, comunque, la pratica di raddoppiare le linee vocali con i tromboni rimase, e fu in Austria e Germania, specialmente a Vienna, che il trombone rimase come strumento da chiesa e da teatro. Non è un caso che sia proprio qui, per mano di Gluck e Mozart, che ebbero luogo i primi sviluppi del nuovo linguaggio.

Il trombone non divenne parte dell'orchestra fino alla fine del 18° secolo. Lo strumento mantenne una forte associazione con l'aldilà o il sovrannaturale. L'uso esteso del trombone è il risultato del fiorire, nella metà del 19° secolo, di bande di strumenti a fiato e fanfare d'ottoni nelle città, villaggi e luoghi di lavoro in tutta Europa e nel Nord America. In Germania, la riorganizzazione delle bande militari diede al trombone il ruolo di rinforzo della parte bassa.

Mozart usò i tromboni solo nelle sue opere e nei lavori sacri; il suo uso drammatico dello strumento è particolarmente ben esemplificato nella scena della cena del "Don Giovanni", è scrisse per lo strumento un solo conosciuto nel Requiem. I compositori romantici considerarono il trombone capace di esprimere una larga gamma di emozioni; Berlioz disse che lo strumento possedeva "sia la nobiltà che la grandiosità" e aveva "tutti i profondi e potenti accenti della poesia musicale, dagli accenti religiosi, calmi e maestosi . . . al clamore selvaggio dell'orgia."

I compositori del diciannovesimo secolo hanno spesso limitato loro stessi ad un uso stereotipato del trombone a rinforzo o a sottofndo delle armonie nei passaggi piano. Nella musica da ballo per band della prima metà del 20° secolo, comunque, gli arrangiatori hanno usato abbondantemente il trombone, e i trombonisti delle orchestre da ballo sinterpretavano così bene che a volte sono accreditati come scopritori di nuove tecniche. Un altro grande sviluppo tecnico si è avuto con l'influenza dei musicisti di jazz (Kid Ory, Tommy Dorsey).

I trombonisti jazz hanno esplorato le potenzialità espressive di attacchi irregolari, una grande varietà di sordine e la polifonia fino a quattro suoni distinti, rivelando che è disponibile una più grande estensione di timbri di quelli normalmente impiegati dai moderni compositori sinfonici. Vibrato -- una possibilità sempre tecnica -- è diventato parte dello stile solistico del trombone. Può essere fatto con il tiro, con l'imboccatura o con il diaframma.

Fatta eccezione per il jazz, adesso il trombone è raramente ascoltato nelle sale da concerto come strumento solista.

Traduzione della pagina sul sito della CNN (ampliata dal traduttore) dell'estratto dal The New Grove Dictionary of Music and Musicians, seconda edizione, edito da Stanley Sadie. © 2001 Macmillan Publishers Limited

Excerpted with permission from The New Grove Dictionary of Music and Musicians, second edition, edited by Stanley Sadie. © 2001 Macmillan Publishers Limited

Illustration used with permission of Selmer, a subsidiary of Steinway Musical Instruments


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