Biografie di Artisti (S)


Salzedo, Carlos
Schuller, Gunther
Šostakovic, Dmitrij Dmitrevic
Speer, Georg Daniel
Stravinskij, Igor Fëdorovic


Carlos Salzedo (1885 - 1961)
arpista e compositore americano, francese di nascita. Studiò al Conservatorio di Parigi e si recò negli Stati Uniti su richiesta di Arturo Toscanini, per diventare Prima Arpa della Metropolitan Opera Orchestra di New York. Occupò questo posto dal 1909 al 1913. Fondò, con Edward Varese, l'Associazione Internazionale dei Compositori (International Composer's Guild) e ne diresse frequentemente i concerti. Fu responsabile, fra le molte attività, dell'inaugurazione del Dipartimento di Arpa al Curtis Institute. Salzedo si affermò anche come compositore, contribuendo allo sviluppo dell'arpa nella musica del XX Secolo. Scrisse con la conoscenza "di prima mano" dell'esecutore, modernizzando la tecnica dello strumento così da essere definito lo "Chopin dell'arpa". I suoi molti lavori - per arpa sola, due arpe, sette arpe e arpa in combinazione con altri strumenti - dimostrano brillantemente le sue capacità strumentali.

Gunther Schuller (1925)

Gunther Schuller è nato il 22 Novembre 1925 a New York City, figlio di immigrati tedeschi. Ha ricevuto molte influenze positive dalla sua famiglia, iniziando precocemente una formazione musicale che lo ha portato ad essere membro del St. Thomas Choir School all'età di undici anni. Ha cominciato poi a studiare flauto all'età di dodici anni. A quattordici anni è stato ammesso alla Manhattan School of Music dove ha studiato corno, teoria musicale e composizione. Lasciò la scuola per suonare con la New York Ballet Theater Orchestra. A diciassette anni è diventato Primo Corno della Cincinnati Symphony e a diciannove diventa membro della Metropolitan Opera Orchestra, dove rimase fino all'età di trentatre anni. Fu durante questo periodo della sua vita che scrisse Symphony for Brass and Percussion. Questo lavoro fu eseguito per la prima volta nel 1959 dalla New York Philharmonic Orchestra sotto la direzione di Leon Barzin.
"Studioso, compositore, direttore d'orchestra, insegnante, autore, editore musicale, sostenitore infaticabile - Gunther Schuller non è soltanto un musicista, è un monopolio." Questa descrizione fatta da Alan Rich, pubblicata una decina di anni fa sul New York Magazine, riassume al meglio la poliedrica carriera di questo vincitore del Premio Pulitzer, professionista del giorno di 28 ore.
Schuller divenne attivamente coinvolto sulla scena del bebop di New York, suonando e registrando con grandi del jazz come Dizzy Gillespie, Miles Davis, and John Lewis. All'età di 25 anni Schuller insegnava alla Manhattan School of Music, iniziando una brillante carriera di insegnante; Professore di Composizione alla School of Music di Yale, Presidente del New England Conservatory of Music di Boston e Direttore Artistico del Tanglewood Berkshire Music Center (Campus estivo della Boston Symphony) e del Festival di Sandpoint (Idaho). Ha lavorato con Arturo Toscanini, Miles Davis, Aaron Copland, Ornette Coleman, Leonard Bernstein, Eric Dolphy, Charles Mingus, John Updike, Joe Lovano, Elvis Costello, Wynton Marsalis, Frank Zappa e molti altri.
Il suo amore per un ampio campo della musica Americana guida le attività della sua casa discografica, la GM Recordings. Recentemente la Schirmer ha acquisito la sua società editrice, la Margun and GunMar. Lavora anche come Editor-in-Chief alla Smithsonian Jazz Masterworks Editions, co-direttore (con David Baker) della Smithsonian Jazz Masterworks Orchestra e direttore musicale dello Spokane Bach Festival.
Schuller ha scritto più di 160 composizioni originali, abbracciando praticamente ogni genere musicale, incluse commissioni dalla Baltimore Symphony, Berlin Philharmonic, Boston Symphony, Chicago Symphony, Minneapolis Symphony, National Symphony e New York Philharmonic. Alcune recenti prime esecuzioni includono Encounters al New England Conservatory (Ottobre 2003), String Quartet No. 4 con il Juilliard String Quartet (Settembre 2002), Concerto da Camera No. 2 con l'Orchestra 2001 (Aprile 2002), Quodlibet al Rockport Music Festival (Giugno 2001), Saxophone Sonata con Kenneth Radnofsky a New York City (Dicembre 1999), così come il suo lavoro del 1994 vincitore del Premio Pulitzer, Of Reminiscences and Reflections per la Louisville Orchestra; An Arc Ascending per la American Symphony Orchestra League e la Cincinnati Symphony, The Past is in the Present, sempre per la Cincinnati Symphony, un Sestetto per Leon Fleisher ed i Kennedy Center Chamber Players, Brass Quintet No. 2 per l'American Brass Quintet, un Concerto per Organo per il Calgary International Organ Festival del 1994 e Ritmica-Melodica-Armonica per la Newton Symphony Orchestra.
Schuller ha raccolto insieme tutta una vita di osservazioni sulla direzione d'orchestra nel suo libro, The Compleat Conductor (Oxford University Press). La notevole quantità dei suoi scritti, su una varietà di argomenti che spaziano dal jazz all'esecuzione musicale, la musica contemporanea, l'estetica musicale e l'educazione, è stata pubblicata nella collezione Musings: The Musical Worlds of Gunther Schuller. La sua monumentale storia del jazz, The Swing Era, è stata pubblicata nel 1989. Fra i molti premi di Schuller: il Premio Pulitzer nel 1994; la medaglia d'oro per la musica dall'Accademia Americana delle Arti e Lettere (American Academy of Arts and Letters) nel 1997, la BMI Lifetime Achievement Award nel 1994, una premio "genius" della MacArthur Foundation nel 1991, il premio William Schuman nel 1988, dato dalla Columbia University per "l'impegno di una vita nella composizione di musica americana" e oltre dodici lauree e diplomi onorari. La sua musica è pubblicata dalla Associated Music Publishers.
Mentre i suoi notevoli contributi al più grande mondo della musica sono ben conosciuti, forse il contributo più conosciuto al mondo del corno è la sua Horn Technique, pubblicata per la prima volta nel 1962 e recentemente ripubblicata dalla Oxford University Press. Le sue composizioni hanno coperto un raggio completo dei generi musicali e Schuller ha trovato il modo di includere il corno in quasi ognuna di queste. In aggiunta ai suoi impegnativi lavori per grande organico, ci sono numerosi brani di musica da camera che includono il corno nell'impostazione tradizionale (come il quintetto d'ottoni) e in combinazioni innovative. Ha comunque trovato il tempo per dare risalto al corno nel suo lavoro: due concerti per corno, una sonata per corno (commissionata dalla IHS), Lines and Contrasts per 16 corni e Five Pieces for Five Horns, registrato recentemente da Barry Tuckwell ed il NFB Horn Quartet. Nel 2000 la IHS (International Horn Society) lo ha premiato per il suo contributo alla musica e al corno. Quando è stato contattato per il premio ha detto: "Questo è per me un grande onore, perchè non ho più suonato il corno dal 1963. Sono molto riconoscente di essere così onorato in compagnia di così tanti grandi colleghi cornisti."

Dmitrij Dmitrevic Šostakovic (San Pietroburgo 1906 - Mosca 1975)
Immagini di Šostakovic
Dmitrij Šostakovic esecutore:
Il giovane Dmitrij Dmitrevic Šostakovic non studiò solo composizione, ma anche pianoforte. Era ritenuto uno dei pianisti più promettenti nella classe di Vladimir Nikolayev al Conservatorio di Leningrado, che comprendeva Mariya Yudina e Vladimir Sofronitsky. Nella sua carriera di compositore gli piaceva scrivere per il pianoforte, anche se il suo contributo per questo strumento è stato relativamente limitato. Già nel 1919, lui e altri due studenti programmarono un ciclo di 24 preludi per pianoforte, scrivendone otto ognuno. Cinque di questi Preludi sono sopravvissuti come op.2. Sono le sue opere giovanili per il pianoforte, le prime di una serie di composizioni che mostrano variazioni stilistiche, così come una considerevole disuguaglianza nella loro qualità artistica; questo non ha però impedito che una gran parte di queste abbiano trovato posto nel repertorio di un grande numero di pianisti. Un posto d'onore nelle composizioni di Šostakovic per pianoforte spetta al monumentale ciclo di 24 Preludi e Fughe che scrisse dal 1950 al 1951, sotto l'influsso delle celebrazioni tenute a Lipsia per il bicentenario della morte di J. S. Bach.
I suoi altri lavori per pianoforte includono due Concerti con orchestra, due Sonate, un ciclo di 24 Preludi, una suite di aforismi, due album per bambini, un Concertino per due pianoforti e le Tre Danze Fantastiche (op.5, datate 1922, uno dei brani favoriti dai pianisti principianti ed esperti di tutto il mondo).
Šostakovic stesso tenne la prima esecuzione di tutti questi lavori, eccetto i 24 Preludi e Fughe e il Secondo Concerto, che furono scritti per suo figlio. Il grado di difficoltà della complessa Prima Sonata e il virtuosismo del Primo Concerto testimoniano l'eccezionale facilità tecnica del compositore. Rimane un video degli anni 30 che ce lo mostra mentre suona il Finale del Primo Concerto (con l'Orchestra Filarmonica di Leningrado) ad una velocità incredibile che altri esecutori troverebbero virtualmente impossibile: nessun interprete successivo ha suonato quel brano con una tale nervosa fretta.
Šostakovic dedicò molto tempo al pianoforte, e già da studente il suo repertorio includeva monumenti come la Sonata Hammerklavier op.106 di Beethoven ed il Concerto di Schumann. Nel 1926, appena finiti gli studi, partecipò al Concorso Internazionale Chopin di Varsavia e fu premiato con un "diploma d'onore, ma aveva già sviluppato un discreta ambizione e rimase profondamente deluso. È possibile che questa "battuta d'arresto" sia stata, poco dopo, un fattore decisivo nell'abbandonare l'idea di una carriera come pianista.
Nel periodo successivo, comunque, continuò a suonare in pubblico, mentre dedicava sempre più tempo alla composizione. Suonò il Primo Concerto di Cajkovskij, sonate di Beethoven e Liszt e lavori, fra gli altri, di Schumann e Chopin. Il 23 Novembre 1927 eseguì il Concerto per due Pianoforti di Mozart con Gavriil Popov, un altro compositore. Tenne un numero di recital nelle sale di Mosca e Leningrado. Come compositore, il suo interesse principale era alla musica più recente, ma il suo repertorio pianistico consisteva soprattutto di classici, e raramente suonò lavori contemporanei. Successivamente, nel 1926, fu uno dei quattro pianisti (gli altri erano Mariya Yudina, Alla Mazlakovyets e Gavriil Popov) nella prima esecuzione in Unione Sovietica delle Nozze di Stravinskij, con l'Orchestra Filarmonica di Leningrado. Un paio di anni più tardi imparò il Primo Concerto di Prokof'eve diede la prima esecuzione pubblica a Leningrado, il 3 febbraio 1929, accompagnato dalla Filarmonica di Leningrado sotto la direzione di Georgy Sheydler. In questa occasione prese l'iniziativa di rivedere l'orchestrazione di Prokof'ev.
Verso la fine del decennio diminuì il numero dei suoi concerti, finché alla fine si dedicò interamente alla composizione e all'esecuzione esclusiva dei suoi lavori. Nel 1930 tenne il suo ultimo recital di opere di altri compositori, a Rostov sul Don. Per un periodo continuò ad eseguire musica da camera di altri compositori, fra gli altri con il violoncellista Viktor Kubatsky, ma furono solo occasioni sporadiche. Ma certe volte sembrò essersi pentito di aver sacrificato la carriera di pianista alla composizione, come quando disse, nel 1956: "A dir la verità, avrei dovuto essere entrambe le cose … mi dispiace aver abbandonato il pianoforte." Ma il palco esigeva troppo da Šostakovic in termini di tensione nervosa, e non vinse mai la paura del palcoscenico. Come scrisse ad uno studente nel 1955: "Faccio molti concerti, ma non ne traggo una grande soddisfazione. Fino ad ora non mi sono temprato al palcoscenico. A cinquant'anni dovrò smettere." Naturalmente continuò a suonare in pubblico anche dopo il suo cinquantesimo compleanno, fino a quando dei problemi di salute lo fecero fermare.
Esistono registrazioni di quasi tutta la produzione di Šostakovic per Pianoforte, inclusa la musica da camera, nelle quali lui stesso compare come esecutore. Questo include due esecuzioni di entrambi i Concerti per Pianoforte, una selezione dei 24 Preludi e fughe, qualche Preludio dell'opera 34 e gli album per bambini. Ci sono tre registrazioni diverse del Quintetto con Pianoforte (due con il Quartetto Beethoven e una con il Quartetto Borodin), due registrazioni del Trio op.67 e della Sonata per Violoncello (con Rostropovic e con Shafran). Registrò anche il Concertino per due pianoforti (con suo figlio Maxim) e la versione per Pianoforte a quattro mani della Decima Sinfonia (con il compositore Moisiey Weinberg), e inoltre compare come pianista nelle esecuzioni delle Canzoni dai Poemi Popolari Ebraici ed in una trascrizione per Violino e Pianoforte dei Preludi op.34. La sua ultima registrazione è datata 1968, in un periodo in cui aveva difficoltà a controllare le mani: si tratta di una registrazione amatoriale, fatta dalla moglie, della Sonata per Violino e Pianoforte, dove il violinista è David Oistrakh.
Queste registrazioni forniscono delle prove interessanti di come, con il passare del tempo, l'esecuzione diventi per Šostakovic un aspetto sussidiario alla sua musicalità. Aveva una tale padronanza della tecnica pianistica che l'impressione data dalle sue registrazioni dei due Concerti e delle Danze Fantastiche è che non avesse problemi in quell'area. Il suono è consistentemente pulito, i tempi sono veloci, lo stile è rapido, nervoso e quant'altro, ma cantabile - un manierismo comune a molti compositori-interpreti.
Esistono delle registrazioni fatte durante una sua visita a Parigi, nel 1958, quando i primi segni del suo male incurabile (una forma di poliomielite) si erano manifestati da poco. L'aggravarsi della malattia rese le esecuzioni in pubblico sempre più difficili, per poi escluderle totalmente. L'ultima apparizione di Šostakovic davanti ad un pubblico, nel ruolo di accompagnatore, fu ad un concerto festival nel Maggio 1966 a Leningrado.
Tutte le registrazioni di Šostakovic sono contraddistinte dalla sua maestria tecnica e dal tocco pulito, non legato, che è pienamente in armonia con il carattere della sua musica, specialmente nel caso del Primo Concerto. Tuttavia, bel suono e larga contabilità sono anche in evidenza, specialmente nei movimenti lenti di entrambi i concerti ed in alcuni preludi e fughe. Non si concede mai degli effetti superficiali solo per fare effetto. Il suo modo di suonare trasmette le sue intenzioni compositive con chiarezza e finezza non comuni, ed è sotto molti aspetti individuale e ispirato. Ciò dimostra la versatilità dell'eccezionale talento di Šostakovic, e gli fa guadagnare un posto nella tradizione del grande panismo, insieme con i maggiori compositori del nostro secolo: Rachmaninov, Bartók e Prokof'ev.
Krzysztof Meyer

Georg Daniel Speer (Breslavia 2 Luglio 1636 - Göppingen, Württemberg, 5 Ottobre 1707)
Nasce a Breslavia, nella attuale Polonia, che all'epoca faceva parte dei possedimenti degli Asburgo, nella famiglia di un pellicciaio. Dopo essere rimasto orfano in giovane età viaggia molto, probabilmente come trombettiere in vari eserciti. Dopo essere stato nei Balcani e nelle attuali Ungheria e Romania, arriva in diversi centri del Württemberg, tra cui Stoccarda (alla Stiftkirche dal 1664 al 1666) Tübingen (1666-1667), Göppingen (come Kantor e musico di chiesa, incarichi che perde in breve, poiché il duca Eberhard III non rinnova la sua nomina), Grossbottwar (dove si sposa nel 1669) e Leonberg (1670). Nel 1673 viene richiamato a Göppingen, riprendendo il posto di Kantor presso la Lateinschule. Proprio a Göppingen scrive alcuni opuscoli di carattere politico contro i possedimenti francesi nella sua regione. Per questo motivo viene imprigionato nel 1689 nel castello di Hohenneuffen, ma poi viene graziato per una testimonianza del Concilio e per intercessione della città di Göppingen e inviato a Waiblingen. Nel 1694 torna a Göppingen come Kollaborator e poi nuovamente come Kantor presso la Lateinschule. All'inizio del secolo comincia a perdere la vista e l'udito. Ha scritto anche alcuni scritti letterari e poetici: parte della sua vita è nota attraverso alcuni racconti autobiografici. Di Speer ci resta l'importante Quadrifoglio Musicale (Vierfaches Musicalisches Kleeblatt, 1697), con insegnamenti sulla musica da tastiera, sull'arte del basso continuo e su altri strumenti, con esercitazioni-sonate (veri e propri spartiti di sonate per diversi strumenti). In questo testo compaiono per la prima volta delle sonate scritte appositamente per viola da braccio (chiamata viol-braccio o braz) in contrapposizione all'antica viola da gamba. Fra le composizioni musicali, vengono attribuiti a Speer i primi brani per gruppo di tromboni (Sonata a 3, Sonata a 4 ecc.).

Igor Fëdorovic Stravinskij (1882 - 1971)

(nato ad Oranienbaum, oggi Lomonosov, nei pressi di Pietroburgo il 18 giugno 1882 - New York 1971), compositore di origine russa, una delle figure musicali più influenti del Novecento. Figlio di Fedor Ignatievic, famoso basso dell'Opera di Pietroburgo, studia pianoforte, armonia e contrappunto dall'età di nove anni, ma non ottiene grandi risultati. Solo a ventitré anni, dopo aver intrapreso gli studi di giurisprudenza, conosce all'università il figlio di Nikolaj Rimskij-Korsakov e, tramite questi, il padre. Sarà proprio Rimskij-Korsakov, di cui Stravinskij rimane allievo fino alla morte del maestro avvenuta nel 1908, a guidare i primi approcci compositivi di Stravinskij.
Nel 1908 l'incontro con l'impresario Sergeij Diaghilev, che intuisce immediatamente il suo talento. Colpito dalle opere orchestrali di Stravinskij Scherzo fantastico (1908) e Fuochi d’artificio (1910), gli commissiona dapprima la strumentazione di due pezzi di Chopin (il Notturno e il Valzer brillante) per il balletto Les Sylphides e succesivamente la composizione di un intero balletto, sempre per i suoi Ballets Russes di Parigi. Inizia una collaborazione che durerà molti anni e nasce L'Oiseau de feu (L'Uccello di fuoco, prima rappresentazione il 25 giugno 1910 a Parigi ) e Petruška (1911). Entrambi i balletti riscuotono un grande successo, per la loro drammaticità, l'ampiezza di colori dell'orchestrazione, le melodie che ricordano i canti popolari russi ed una costante audiacia ritmico-armonica. Nel 1913 sarà la volta de Le sacre du printemps (La sagra della primavera). Brano caratterizzato dalla sua struttura ritmica asimmetrica e assolutamente insolita e audace per l'epoca. La coreografia non convenzionale di Vaslav Nijinskij suscitò grande scandalo all'epoca della sua uscita, tanto che alla prima rappresentazione le reazioni di dissenso del pubblico impedirono ai ballerini di sentire l'orchestra. Ma lo scandaloso insuccesso è destinato a trasformarsi in clamoroso trionfo in poco tempo. Questo è l'apice del primo periodo della produzione di Stravinskij, che viene anche definito "russo-impressionista". Nel 1914, allo scoppio della guerra, Stravinskij si trasferisce a Morges, sulle rive del lago di Ginevra, in Svizzera, dove nel 1918 compone L'histoire du soldat (La storia del soldato), opera da camera per voce recitante, mimi e strumenti (violino, clarinetto, fagotto, cornetta, contrabbasso, trombone e percussioni). Dello stesso periodo, che mette in evidenza l'impatto del jazz, sono anche Ragtime (1918) per undici strumenti e Piano Rag-Music (1919). Nel 1920 Stravinskij si trasferisce a Parigi e nello stesso anno va in scena all'Opera di Parigi "Pulcinella", balletto su temi di Pergolesi (con fondali dipinti da Picasso). È con questo balletto che si considera l'inizio di una nuova fase artistica del compositore, quella del "neoclassicismo". Sempre in questi anni vengono composte la Sinfonia per strumenti a fiato (1920), l'opera buffa Mavra (1922) e la cantata-balletto Le nozze, per quattro pianoforti, percussioni e voci, ispirata al folclore russo ed eseguita per la prima volta dai Ballets Russes nel 1923. Fu durante il soggiorno parigino che Stravinskij cominciò anche a esibirsi come pianista e direttore d'orchestra e quindi a creare composizioni adeguate alle proprie capacità pianistiche, come il Concerto per pianoforte e fiati (1924). All'inizio degli anni Venti si innamora dell'attrice Vera de Bosset Soudeikine, che poi sposa nel 1940, dopo la morte della prima moglie. Le composizioni dal 1920 in poi sono caratterizzate dall'interesse per le forme del 17° e 18° secolo. In Jeu de cartes (balletto del 1937) "cita" Rossini, nell'Oedipus rex (opera- oratorio su testo di Jean Cocteau, tratto da Sofocle, del 1927) "cattura" Handel, in Pulcinella "trascrive" Pergolesi, in Le baiser de la fée (balletto del 1928) "nomina" Tchaikovsky e nella Sinfonia in do (1940) è riconoscibile l'inciso della Quinta sinfonia di Beethoven. Sempre di questo periodo sono Perséphone (1934), il balletto Apollon Musagète (1928), prime fra le tante opere scritte per il coreografo russo George Balanchine. Alla metà degli anni Venti, Stravinskij attraversò un momento di crisi spirituale e si riavvicinò alla Chiesa ortodossa, che aveva lasciato a diciotto anni. Non molto dopo, nel 1930, compose la Sinfonia dei Salmi per coro e orchestra. Dopo una prima tournée negli Stati Uniti del 1925 ed una seconda nel 1934, tra il 1938 ed il 1939 viene colpito da gravissimi lutti: muoiono, in successione, la figlia, la moglie e la madre. Decide di accettare la cattedra di poetica all'Università di Harvard e, dal 1940, si stabilisce a Hollywood, in California. Nel 1945 diventa cittadino americano. Si mantiene scrivendo brani su commissione, come Circus Polka (1942), le Danze concertanti (1942) per orchestra e le Scene di balletto (1944) per una rivista di Broadway. Composizioni più significative risalenti a questo periodo sono la Sinfonia in tre movimenti (1945), la Messa (1948) e l'opera La carriera di un libertino (1951) su libretto di W.H. Auden e Chester Kallman), un lavoro che può rappresentare una sintesi del periodo neoclassico. È nel 1952, con la composizione del Settimino (per clarinetto, corno, fagotto, pianoforte, violino, viola e violoncello), che si colloca l'inizio della sua ultima "fase artistica". Collocatosi precedentemente su posizioni diametralmente opposte alla dodecafonia proposta da Arnold Schoenberg, Stravinskij ancora una volta sorprende tutti. Nel 1948 un giovane direttore americano, Robert Craft, diventa amico e assistente musicale di Stravinskij e lo avvicina all'ascolto dei compositori seriali. Stravinskij comincia ad interessarsi alla musica di un allievo del compositore viennese, proprio quell'Anton Webern che sarà l'allievo più radicale dello stesso Schoenberg. Il risultato fu un graduale ma incessante avvicinamento alla tecnica seriale, che egli integrò alla sua musica con un approccio del tutto personale, così come aveva fatto con ogni precedente influenza. In realtà si tratta di un'ulteriore forma di recupero, attuata, stavolta, mediante le rigorose tecniche seriali e mirata a riportare alla luce il lavoro dei polifonisti rinascimentali (dunque in linea con il suo eclettismo). Non a caso le opere della tarda maturità si fregiano, quasi esclusivamente, di titoli in latino, come Agon (1953 - 57), Canticum sacrum (che sancisce nel 1955 la sua adesione alla fede cattolica), Threni (1957 - 58), i Mouvements per pianoforte e orchestra (1959), e la sua ultima composizione importante, i Requiem Canticles (1966). Nel 1967, ormai ottantacinquenne e di salute malferma, Stravinskij diresse per l'ultima volta una registrazione di sue musiche. Nel marzo del 1971 viene ricoverato a New York per edema polmonare ed il 6 aprile muore; il 15 aprile, come da sua volontà, la salma viene sepolta a Venezia, accanto alla tomba dell'amico e suo scopritore Diaghilev. "Oggi la radio porta la musica a domicilio, ad ogni ora del giorno e della notte, esonerando l'uditorio da qualsiasi sforzo che non sia quello di girare un bottone. Ora, il senso musicale non può essere acquisito né sviluppato senza esercizio. Nella musica, come in tutte le cose, l'inattività porta poco a poco all'atrofia delle facoltà. Così ascoltata, la musica diviene una specie di stupefacente che, lungi dallo stimolare lo spirito, lo paralizza e lo abbrutisce, di modo che la stessa iniziativa che tende a far amare la musica diffondendola sempre di più, ottiene spesso soltanto il risultato di far perdere l'appetito a coloro i quali voleva risvegliare l'interesse e sviluppare il gusto."


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